Musica e tecnologia
Io appartengo alla generazione di compositori che si sono formati con carta e penna. Ho passato la mia adolescenza a riempire quaderni, fogli, pentagrammi di corali armonizzati, contrappunti da 2 a 8 voci (doppio coro), fughe, sonate, quartetti...
Quando ero studente di composizione i software di notazione musicale non esistevano o erano in fase sperimentale, si componevano e presentavano solo manoscritti. Ora nessun editore o concorso accetterebbe mai partiture non stampate, quindi lo studente di composizione moderno è quasi obbligatoriamente tenuto ad apprendere il funzionamento di questi programmi che non sono affatto semplici da utilizzare. A dire il vero, con un po’ di pratica, si riesce molto bene e addirittura si riesce ad essere più veloci rispetto alla scrittura a mano. Comporre al pc di fatto non può e non deve sostituire l’ingegno e la sensibilità artistica del compositore ma offre notevoli vantaggi:
- realizzazione di partiture più leggibili
- estrazione di parti orchestrali
- ascolto della simulazione orchestrale con strumenti virtuali che aiutano il compositore nel processo creativo fornendogli la possibilità di ascoltare il risultato di ciò che ha scritto in tempo reale. - possibilità di esportare il proprio lavoro sia come pdf che come audio in modo da poterlo presentare ai committenti o alla commissione di concorso
I migliori software sul mercato sono Sibelius e Finale da sempre, anche se si stanno affacciando sul mercato realtà sempre più competitive quali Dorico, Notion e altri. Io utilizzo Sibelius da qualche anno perchè mi offre una ottima comodità di scrittura e perfetti rendering audio e pdf
Carta e penna mi sono ancora utili per prendere al volo qualche idea ma anch’io ho dovuto piacevolmente arrendermi al progresso.
Alla prossima